Ecco perché il progetto Blade di Marvel, tra difficoltà e cambiamenti, non è ancora concluso

Nel bagliore fioco di un palco al Comic-Con di San Diego 2019, le ombre di Blade si sono allungate con la promessa di un ritorno atteso da anni. Mahershala Ali, scelto come nuovo volto del leggendario cacciatore di vampiri, appariva con il carisma di un protagonista destinato a riscrivere le regole del Marvel Cinematic Universe. Ma da allora, il progetto è rimasto avvolto in un’atmosfera di sospensione, tra riscritture e silenzi che hanno oscurato la sua strada. A distanza di molto tempo, un filo di speranza si fa largo: Mia Goth, recentemente intervistata, ha confermato il suo coinvolgimento nel film, indicando che dietro le quinte qualcosa si sta ancora muovendo.

La sua interpretazione della villain Lilith, se confermata, potrebbe portare una nuova dimensione a un’ambientazione dove tenebre e antichi segreti convivono. “È meglio che ci sia voluto del tempo”, ha detto l’attrice, una frase che sembra accendere la scintilla per una pellicola desiderosa di emergere finalmente dalle nebbie dell’indecisione. La ricerca non è quella di un’operazione superficiale, ma di un intreccio narrativo che porti davvero qualcosa di originale, come sottolineato dallo stesso Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios. Il suo sguardo è rivolto alla qualità, non alla fretta: il personaggio di Blade rappresenta una finestra su un lato più oscuro e infernale del MCU, ancora poco esplorato dalle narrazioni del franchise.

Un percorso travagliato alla ricerca di una storia forte

Dietro il sipario di questo film, il percorso è stato tutto meno che lineare. Il progetto ha attraversato diverse versioni di sceneggiatura, almeno quattro stesure che hanno tentato di definire una direzione chiara. Una di queste versioni, ambientata negli anni ’30, richiamava addirittura quel taglio narrativo cupo e intenso simile a quello di “I Peccatori” di Ryan Coogler, condividendo perfino i costumi originariamente pensati per Blade. Una scelta che avrebbe potuto dare un sapore unico e retro a questa rivisitazione, ma che forse ha contribuito a complicare la definizione del tono giusto.

L’alternanza di visioni tra gli sceneggiatori ha generato più dubbi che certezze, e l’assenza di una data di uscita certo non ha aiutato gli entusiasmi dei fan. Un dettaglio che si nota spesso nei progetti più ambiziosi della Marvel, dove la complessità dell’universo narrativo richiede tempi dilatati. Nonostante tutto, il film non è stato cancellato; piuttosto, è stato sospeso in attesa del momento opportuno. Nelle stanze degli Studios si riflette su come inserire Blade nel grande mosaico del MCU, soprattutto mentre la Saga del Multiverso ringiovanisce e apre le porte agli X-Men, una delle realtà più attese dai fan di lunga data.

Blade come apripista di storie più oscure e mature

Il potenziale di Blade appare oggi più evidente come un’occasione di ampliare l’universo Marvel verso territori più gotici e horror, spingendolo oltre l’azione esplosiva che ha dominato gli anni Duemila. Già in forma animata, come nella versione di Marvel Zombies, o solo espressa attraverso una voce nel post-credits di Eternals, la figura di Blade ha mantenuto una presenza sottile, un invito a esplorare questo angolo misterioso del franchise.

Secondo indiscrezioni, il progetto potrebbe inserirsi nella linea “Marvel Spotlight”, pensata per racconti più autoconclusivi e dallo stile più adulto, un filone inaugurato di recente con “Werewolf by Night”. La combinazione tra la presenza magnetica di Mahershala Ali e l’estetica dark del personaggio potrebbe restituire una versione di Blade meno legata all’action dei primi anni 2000 e più vicina a un horror contemporaneo, ricco di atmosfere cupe e personaggi sfaccettati. Nelle notti di chi ama il MCU, questa luce resta accesa, in attesa che il cacciatore di vampiri torni a camminare tra noi.