MATARAZZO

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Raffaello Matarazzo è stato il regista che più di ogni altro ha saputo trasportare sul grande schermo i sentimenti popolari dellItalia del dopoguerra. Nato nel 1909, Matarazzo è stato regista e sceneggiatore che a partire dal 1933 e per un trentennio buono ha sfornato una sterminata serie di film.  A  parte diverse pellicole a carattere storico, lo si ricorda volentieri per Buonanotte, Avvocato!, , e ovviamente il colosso La Risaia), Matarazzo è soprattutto noto per essere il propugnatore del melodramma e della cinesceneggiata ante-litteram grazie a sette pellicole interpretate da due Miti di quegli anni: la coppia perfetta Amedeo Nazzari & Yvonne Sanson. A partire dal 1949 con Cateneper finire nel 1958 con Malinconico Autunno, Matarazzo riempie le sale facendo versare fiumi di lacrime agli italiani, imbastendo storie di amori negati, figli abbandonati e drammi da far schiantare il cuore, tanto è vero che gli incassi dellepoca, se paragonati con i dovuti parametri a quelli attuali, non sfigurerebbero affatto accanto a certi odierni kolossal americani farciti di effetti speciali. Il canovaccio, di diretta filiazione sceneggiatao romanzo dappendice, pressappoco era sempre lo stesso: un uomo dai modi spicci e dai forti ideali, onesto e gran lavoratore, innamorato della giovane con alle spalle una vita tormentata piena di stenti, oppure custode di un inconfessabile segreto. Tra i due colombi spesso si agita a modi elemento perturbatore e diabolico (personificazione del Male, o più semplicemente del Destino Avverso) un terzo incomodo che mira  a far separare la coppia per poter approfittare della donzella. La figura sacrificale ovviamente è quella della donna, e la polposa Sanson incarna alla perfezione il personaggio della moglie/fidanzata perennemente dilaniata dallangoscia, col respiro strozzato, le guance rigate di lacrime, pronta a sopportare qualunque angheria pur di salvaguardare lamore dei propri cari. A tale proposito occorre ricordare la campagna di boicottaggio scatenata dal Comitato Cattolico Cinematografico nel 1949, a proposito del film Catene, contro il personaggio della Sanson, una donna che per salvare il marito dal carcere non esita a pronunciare falsa testimonianza durante il processo professandosi adultera benché innocente. A far da contorno, una sterminata serie di personaggi da romanzo dappendice, come orfanelli in cerca dei propri genitori, suore di bianco vestite, avventurieri, madri possessive. I film di Matarazzo sono intrisi di luoghi comuni e proprio per questo facilmente identificabili dal pubblico che accorreva in massa a vederli. Raffaello Matarazzo muore a Roma il 17-5-1966.