Bob Dylan, al secolo Robert Zimmermann, nasce il 24 maggio del 1941 a Duluth, Minnesota. A 6 anni si trasferisce a Hibbing, al confine con il Canada, dove inizia a studiare pianoforte e a fare pratica su una chitarra acquistata per corrispondenza. Già a dieci anni scappa di casa, dalla sua cittadina mineraria di confine col Canada per andare a Chicago. A 15 anni suona in un complessino, i Golden Chords, e nel 1957 al liceo conosce Echo Hellstrom, la Girl From The North Country di qualche anno dopo. Con Echo, Bob divide i primi amori per la musica: Hank Williams, Bill Haley e la sua Rock Around The Clock, un poco di hillbilly e country & western. Frequenta l’università a Minneapolis, nel 1959, e contemporaneamente inizia a suonare nei locali di Dinkytown, il sobborgo intellettuale della città, frequentato da studenti, beat, militanti della New Left e appassionati di folk. Al Ten O’Clock Scholar, un locale poco distante dall’università, si esibisce per la prima volta come Bob Dylan, eseguendo “traditionals”, brani di Pete Seeger e pezzi resi popolari da Belafonte o dal Kingston Trio. A questo proposito, bisogna sfatare la leggenda che vuole il nome “Dylan” mutuato dal celebre poeta gallese Dylan Thomas. In realtà, nella sua stessa biografia ufficiale, il cantante ha dichiarato che, pur ammirando l’illustre poeta, il suo nome d’arte non ha nulla a che vedere con esso.
Preso dalla musica, gira per l’america solo e senza un soldo. E’ di fatto un menestrello ambulante, in questo emulo di un suo grande idolo e modello, Woody Guthrie. Nel 1959 trova il suo primo impiego fisso in un locale di strip-tease. Qui è costretto ad esibirsi fra uno spettacolo e l’altro per intrattenere il pubblico, che però non mostra di apprezzare un gran che la sua arte. Nell’autunno del ’60 si realizza un suo sogno. Woody Guthrie si ammala e Bob decide che questa può essere l’occasione propizia per conoscere finalmente il suo mito. Molto coraggiosamente, si fa annunciare nell’ospedale del New Jersey dove trova un Guthrie malato, poverissimo e abbandonato. Si conoscono, si piacciono e ha così inizio un’intensa e vera amicizia. Sulla spinta degli incoraggiamenti del maestro, inizia a girare i locali del Greenwich Village. Viene ingaggiato per aprire un concerto del bluesman John Lee Hooker al Gerde’s Folk City e la sua performance viene entusiasticamente recensita sulle pagine del New York Times.
In breve cresce l’attenzione nei suoi confronti ottenendo anche un provino con il boss della Columbia John Hammond che si tramuta subito in un contratto discografico.
Registrato alla fine del 1961 e pubblicato il 19 marzo 1962, l’album d’esordio Bob Dylan è una raccolta di brani tradizionali (tra cui la celebre House Of The Rising Sun, ripresa in seguito dal gruppo The Animals e In My Time Of Dyin
A partire dal 1962 comincia a scrivere una gran quantità di brani di protesta, canzoni destinate a lasciare il segno nella comunità folk e a diventare dei veri e propri inni dei militanti per i diritti civili: ne fanno parte Masters Of War, A Hard Rain’s A-Gonna Fall e, soprattutto, Blowin’ In The Wind
Dopo più di trent’anni, diventato ormai un mito, un’icona popolare senza eguali, nel 1992 la sua casa discografica, la Columbia, decide di organizzare un concerto in suo onore al Madison Square Garden di New York City: l’evento è trasmesso in mondovisione e diventa sia un video che un doppio CD intitolato Bob Dylan – The 30th Anniversary Concert Celebration (1993). Sul palco, tutti nomi leggendari del rock americano e non.
Nel giugno 1997 è improvvisamente ricoverato in ospedale per una rara infezione cardiaca. Dopo le apprensioni iniziali (dovute anche allo stillicidio di notizie attendibili riguardanti le sue reali condizioni di salute), nel giro di poche settimane vengono annunciati per settembre la ripresa dell’attività concertistica e, finalmente, la pubblicazione (più volte rimandata) di un nuovo album di canzoni originali in studio.
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA HIGHWAY 61 REVISITED (1965)
Like a rolling stones Tombstone blues It takes a lot to laugh, it takes a train to cry From a buick 6 Ballad of a thin man Queen jane aprroximately Highway 61 revisited Just like tom thumb’s blues Desolation row