Per acquistare un masterizzatore bisogna tenere conto di alcune caratteristiche importantiLETTURA DI QUALSIASI TIPO DI CD
Deve sicuramente riuscire a leggere qualsiasi tipo di supportoCD- DA , CD-G, CD- Text , CD-ROM, CD-ROM XA, CD-I, Photo CD, Video CD, CD-Extraed essere multiread, cioè supportare dischi con più sessioni.
CD-R e CD- RW
Un altro elemento fondamentale per la scelta del masterizzatore è la possibilità di scrivere sia CD-R che CD-RW
CD-Rsono CD che una volta scritti non possono più essere cancellati o modificati.
CD- RWsono CD che possono essere riscritti moltissime volte a vostro piacimento.
Bisogna inoltre tenere conto anche dei supporti cd – r
CD – R di qualità (non hanno errori e risultano affidabili.) 3M BASF – BOEDER – HP KAO – KODAK – MITSUI PHILIPS PIONEER RICOH – SONY TDK YAMAHA.
CD-R di media qualità :(presentano alcuni errori ma sono utilizzabili.) FUJIFILM KINGTECH – MAXELL – TRAXDATA VERBATIM
CD-R di bassa qualità :(presentano troppi errori incorreggibili che li rendono inutilizzabili. ) ARITA – GIGASTORAGE – INTENSO JTEC – LEADDATA – LENCO MMORE MAGNEX MEMOREX ONKYO PONY – PRINCO SAMSUNG TARGA -WAITEC
I CD di coloresilver/bluesono i migliori, seguono igolde igreen.
VELOCITA DEL MASTERIZZATORE
Eccettuati i modelli con interfaccia USB 1.1, limitati tecnicamente a velocità 4x, l’attuale requisito minimo in termini di velocità di scrittura è 8X:
La velocità di un masterizzatore viene descritta da tre cifre:
La prima indica lavelocità di scritturasu CD- R.
Ci vogliono 74 minuti per masterizzare un CD da 650 MB alla velocità di 1x (150Kbyte/s);
Ci vogliono 20 minuti per masterizzare un CD da 650 MB alla velocità di 4x
Ci vogliono 9 minuti per masterizzare un CD da 650 MB alla velocità di 8x
Ci vogliono 6 minuti per masterizzare un CD da 650 MB alla velocità di12x (1.800Kbyte/s)
La seconda indica lavelocità di riscritturadi un CD- RW (riscrivibile). Questo parametro non è così variabile come il precedente dato che generalmente oscilla tra un valore di 2x fino ad un massimo di 4x.
La terza cifra indica lavelocità in letturadi CD-ROM, CD-R, RW o CD-Audio.
È sempre consigliabile utilizzare una unità Cd-Rom specifica per leggere i CD dato che il masterizzatore è più delicato e soggetto ad usura rispetto ad un normale lettore di Cd-Rom. Ecco perché la velocità di lettura, non è così importante in fase di acquisto.
Per fare un esempio: un masterizzatore 20x10x40x sarà in grado di registrare un CD-R in 4 minuti (20x), un CD- RW in 8 minuti (10x) e leggere un CD a 40x.
MASTERIZZATORE INTERNO O ESTERNO
Se si possiede un PC Desktop, la scelta di un CD- RW interno è sicuramente la più azzeccata poiché, oltre a permettere di ottimizzare gli spazi consente anche di risparmiare denaro. I masterizzatori esterni sono quelli dotati di connessione USB. Installabili su qualsiasi computer dotato di porte USB, questi masterizzatori hanno il vantaggio di essere collegati e scollegati a computer acceso e trasportati da un pc allaltro. Lo svantaggio di questa connessione è dato dalla velocità di masterizzazione non superiore ai 4x. Un’altra connessione possibile per masterizzatori esterni è quella eseguita con tecnologiaFire Wire; questa porta garantisce performance elevate che non hanno nulla a che invidiare ai masterizzatori interni.
UNITA EIDE O SCSI
Nel caso di masterizzatore interno, esistono essenzialmente 2 classi di masterizzatori: IDE (EIDE)e SCSI,che si differenziano per il modo in cui essi dialogano con il computer.Le unità EIDE possono essere collegate direttamente alla scheda madre, mentre le unità SCSI devono essere collegate ad apposite schede che andranno inserite negli slot della scheda madre. Va comunque detto, che si possono trovare anche alcune main board con il controller SCSI integrato e in questo caso si potrà collegare il masterizzatore alla Main board come si fa per le unità EIDE; in caso contrario è necessario acquistare delle schede HOST SCSI II PCI.Il mio consiglio è di orientarvi su un buon masterizzatore IDE se avete appena comprato il computer, SCSI se avete un pò più di soldi o se dovete installarlo su un computer vecchiotto.
IL BUS SCSI
Il sistema SCSI si differenzia dal sistema EIDE in quanto il controller SCSI si appoggia in minima parte sulla CPU per eseguire le operazioni di trasferimento dati, appunto per questo motivo è spesso preferito da chi esegue applicazioni pesanti. Ad un singolo controller SCSI si possono collegare fino a 15 periferiche, interne ed esterne.
Gli svantaggi del sistema SCSI possono essere una maggiore complessità del sistema, la necessità di installare nel computer un controller SCSI e una maggior suscettibilità alla configurazione. Per configurare una catena SCSI bisogna assegnare ad ogni periferica il proprio ID, che e un numero identificativo univoco compreso fra 0 e il numero massimo di periferiche collegabili al controller (7 o 15, dipende dal controller). Serve per permettere al controller e al sistema operativo di identificare ogni periferica in modo univoco. Anche il controller SCSI ha un proprio ID, che in generale è il valore + alto fra quelli disponibili.
Per impostare l’ID ad una periferica SCSI, per periferiche interne (tipo hard disk, mast.) lo si fa tramite 3/4 jumper presenti sulla periferica stessa, per periferiche esterne c’è generalmente un selettore che permette di impostarlo o cambiarlo con semplicità.
Affinché possa funzionare una catena SCSI deve essere correttamente “Terminata”.
Il Terminatore SCSI è un dispositivo che va applicato in fondo alla catena SCSI per chiuderla e permetterle di funzionare; una catena SCSI deve essere “Terminata” da entrambi i lati. Se la catena SCSI comprende sia periferiche interne che esterne dovrò terminare entrambe le parti, se la catena è solo interna o solo esterna dovrò impostare il controller (ultimo elemento della catena da quel lato) dicendogli di attivare il Terminatore, (generalmente i controller hanno un terminatore interno automatico). In teoria per terminare una catena esterna devo applicare il terminatore apposito sul connettore dell’ultima periferica, in pratica quasi tutte le periferiche SCSI esterne hanno il terminatore integrato, per cui va semplicemente abilitato.Per terminare una catena interna devo applicare l’apposito terminatore sulla parte di cavo che sporge oltre l’ultima periferica, oppure abilitare il terminatore intergrato.
IL BUS EIDE
Le immagini qui sotto ti aiutano ad individuare gli attacchi per un drive IDE
Le immagini si riferiscono alla scheda madreAsus P3C2000, ma più o meno gli attacchi si trovano nella solita posizione in tutte le schede oggi in commercio.
L’immagine sulla destra rappresenta una foto della scheda madre. Ho evidenziato i connettori del Floppy Disk, e i due dei bus IDE (Primario e Secondario).
Quella sulla sinistra è una semplificazione e anche in questa foto ho evidenziato i connettori. Il connettore primario (qui colorato di grigio scuro), nei modelli più recenti è blu, mentre quello secondario è nero. Il connettore del floppy è più piccolo, e perciò si individua facilmente.
Qual è il giusto ordine di connessione dei vari drive?
1. Se avete un Hard Disk, un lettore CD/DVD, un masterizzatore:
Primary MasterHard Disk Primary SlaveLettore CD/DVD
Secondary MasterMasterizzatore Secondary SlaveNone
2. Se invece avete due Hard Disk, un lettore CD/DVD, un masterizzatore:
Primary MasterHard Disk con sistema operativo Primary SlaveLettore CD/DVD
Secondary MasterMasterizzatore Secondary SlaveHard Disk Secondario
La cosa importante è che il lettore CD e il masterizzatore siano su canali IDE diversi.
Come faccio a decidere cosa deve essere Master e cosa Slave?
Dietro ogni drive ci sono dei contatti, alcuni dei quali sono uniti da un ponticello (jumper), che determinano se tale drive è master o slave. Questo disegno dovrebbe chiarire le cose.
I puntini rappresentano i contatti; ipotizziamo che il jumper, nella posizione 3 significhi Master, nella 2 Slave, nella 1 Cable Select.
Tralasciando il significato della posizione 1, semplicemente spostando il jumper un drive sarà Master o Slave.
BUFFER ( UNDERRUN ) E BURN PROOF
Elemento importante di un masterizzatore è ilBUFFER, una memoria tampone, dove vengono provvisoriamente memorizzati i dati che arrivano dall’ hard disk, o dal cd originale, prima di essere riversati sul cd vergine. La quantità minima di buffer è di solito considerata essere 2 MB. Questa memoria serve essenzialmente per garantire un flusso di dati al masterizzatore; se il flusso, infatti, si dovesse interrompere, il cd sarebbe da buttare per via delBUFFER UNDERRUN
Il buffer underrun è un fenomeno che si verifica quando i dati diretti al masterizzatore sono meno di quelli che questo scrive. Se ad esempio stiamo masterizzando a 12x (1.800 KB/s) dall’ hard disk e ad esempio proviamo a lanciare un programma pesante come potrebbe essere Photoshop probabilmente incorreremo in questo problema, e possiamo anche buttare il cd-r che il masterizzatore sta scrivendo, se questo non è dotato della tecnologia BURN-PROOF .
Letteralmente significa “A prova di Buffer UnderruN “. E’ una tecnologia che permette al masterizzatore di interrompere la scrittura del cd qualora il flusso di dati sia insufficiente e a riprenderla non appena il buffer si è di nuovo riempito. Per usarla serve un masterizzatore e un software che supportino questa tecnologia. Risulta molto utile quando si masterizza ad alte velocità.
Per cui quando vi accingete all’acquisto assicuratevi che il vostro CD- RW supporti questa funzionalità
Ecco un breve schema sui requisiti minimi per un buon masterizzatore:
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